Approccio

PSICOTERAPIA DELLA GESTALT INTEGRATA

La Gestalt è un’arte piuttosto che una scienza

Serge Ginger

gestaltL’approccio che propongo ha come base fondamentale la Psicoterapia della Gestalt, integrata con elementi tratti da altri approcci e con vari strumenti, per costruire insieme il percorso più adatto allo specifico e unico essere umano che incontro.

La Psicoterapia della Gestalt è un orientamento psicoterapeutico nato nella seconda metà del Novecento a partire dall’opera di Fritz Perls, psicoanalista “eretico” ed eclettico che ha convogliato in essa svariate esperienze tratte da varie correnti psicoterapeutiche, dal teatro e dalle pratiche di meditazione.
La parola tedesca gestalt, non traducibile letteralmente, sta a significare la “forma”, o meglio la “struttura-forma” o “configurazione” in divenire delle cose, una sorta di trama sottostante ogni fenomeno esistente in natura.
Il concetto di gestalt viene dimostrato dal fatto che l’intero è sempre qualcosa di diverso dalla somma delle parti che lo compongono. Qualche esempio può aiutare a comprendere meglio: ogni cellula è una gestalt, il nostro viso, il nostro organismo nel complesso; una foglia, un albero, una melodia musicale, il nostro pianeta e l’intero universo sono delle gestalt.

L’approccio della Gestalt in psicoterapia rappresenta una sorta di sintesi creativa di vari elementi, combinati in modo originale per formare un approccio unitario con un proprio peculiare senso.
Si può considerare una “terza via” tra l’approccio psicodinamico e l’approccio cognitivo-comportamentale, essendo fautore di una visione sistemica e complessiva che dà valore a diversi elementi dell’essere umano: pensieri, emozioni, comportamenti, la storia e la realtà attuale della persona. Dal punto di vista epistemologico si inserisce nell’ambito della psicologia umanistica e affonda le proprie radici nella fenomenologia e nell’esistenzialismo.
La mia proposta terapeutica integra questa base gestaltica con elementi caratteristici dell’approccio rogersiano, dell’analisi transazionale, della psicoanalisi di stampo relazionale e jungiano e della psicologia positiva. Nella visione di fondo presenta sostanziali punti di contatto con lo zen e altre pratiche di consapevolezza.
Nel lavoro terapeutico si possono utilizzare linguaggi artistici ed espressivi mutuati da svariati ambiti, poiché la terapia della Gestalt è in generale aperta al dialogo e all’integrazione con altre metodologie mirate alla crescita e allo sviluppo del potenziale umano. Ciò che conta non è lo strumento, ma l’utilizzo che se ne fa e lo scopo che gli diamo all’interno del percorso.

In sintesi le caratteristiche essenziali di questo approccio sono:

  • Il lavoro sulla consapevolezza: l’individuo viene stimolato ad essere consapevole di tutti gli aspetti emotivi, cognitivi e corporei che fanno parte di sé, in modo da divenire il protagonista attivo del proprio percorso esistenziale.
  • L’approccio esperienziale: si prende in considerazione il “come” più che il “perché” dei fenomeni, poiché ciò che è utile alla persona per innescare il cambiamento è la comprensione diretta delle proprie modalità di rapporto con il mondo e la sperimentazione attiva di modalità alternative di essere e agire, più che la spiegazione o l’interpretazione di quel che gli accade o gli è accaduto.
  • L’attenzione prioritaria conferita alla dimensione del presente: è nel qui e ora che viviamo concretamente ogni situazione, ed in ciascun momento è contenuta sia la nostra storia passata sia la nostra modalità di propensione verso il futuro. Pertanto, la realtà attuale serve allo stesso tempo come punto di partenza e di arrivo: è un perno per oscillare costantemente tra ciò che è stato e ciò che potrà essere.
  • L’integrazione delle varie parti di sé: è fondamentale ri-appropriarsi di tutte le parti di sé, comprese quelle disconosciute o negate che continuano ad agire al di fuori della consapevolezza, per sviluppare appieno il proprio potenziale di crescita ed arrivare ad essere pienamente noi stessi in armonia con l’ambiente in cui viviamo.
  • La visione olistica ed evolutiva: l’essere umano è concepito come un’unità corpo-mente-spirito in costante connessione con l’ambiente in cui è immerso, inteso in senso lato nei suoi aspetti bio-psico-sociali. Inoltre, in condizioni di salute l’individuo è portatore di una tendenza intrinseca all’autoregolazione, ossia possiede una capacità autonoma di organizzare i propri bisogni emergenti in rapporto alla realtà in modo da mantenere un equilibrio dinamico. Lo scopo della terapia è, perciò, proprio identificare eventuali disfunzioni in questo processo e ripristinare la naturale capacità di autoregolazione organismica nelle varie situazioni di vita.
  • La modalità di intervento creativa: l’intervento terapeutico non segue uno schema prefissato, ma si esplica come un adattamento creativo alla situazione volta per volta in atto, sempre intrecciato ai modi di essere delle persone che si incontrano in quella specifica relazione. Il terapeuta accoglie il vissuto della persona che ha di fronte e “sta con quello che c’è” in totale apertura, accompagnando l’altro nella maniera che avverte in quel momento più appropriata e che può comprendere svariati strumenti di tipo verbale, espressivo-artistico, corporeo e meditativo.

Una formula a mio avviso efficace per sintetizzare il cuore dell’approccio terapeutico gestaltico a cui mi ispiro, che rappresenta allo stesso tempo un fondamento e un obiettivo terapeutico, è imparare ad essere realmente presenti e consapevoli nel doppio contatto con se stessi e con il mondo: Io e Tu, Qui e Ora.